Un incontro con Ashti Abdo. La sua storia e la sua musica.

Nella settimana dedicata alla città iraniana di Kermanshah, luogo di cultura curdo-iraniana, ho pensato di omaggiare gli ascoltatori e gli Amici di Negah con un podcast musicale.

Un podcast che voleva essere un viaggio musicale alla scoperta di sonorità mediorientali e specialmente dedicato allo strumento madre: il tanbour (che prende nomi diversi da paese a paese nel bacino mediorientale). 

Inoltre voleva essere anche un podcast “intervista” per conoscere un po’ di più un artista di origini curdo-siriane che vive e si esibisce in Italia suonando il tanbour: Ashti Abdo.

Ashti è un giovane uomo sin da piccolo determinato e sognatore ma che ha concretamente portato avanti il suo sogno con duro lavoro e tanti sacrifici. Nasce ad Aleppo e vive la sua infanzia ad Afrin con la sua famiglia. Da piccolo con suo fratello, a turni, badava a sua sorella e per farla addormentare inizia a cantarle delle canzoni, è in quel momento che scopre un dono incredibile: la sua voce. Una scoperta che non condivide con nessuno e che tiene per sé per un po’ di tempo.

Il fratello di Ashti invece suonava il tanbour. Per la maggior parte delle volte, non potendo avere un tanbur personale perché il papà non voleva comprarlo, il fratello di Ashti lo chiedeva in prestito o si trovava a suonarlo dal barbiere! ( Eh si! Sembra bizzarro ma ad Afrin i barbieri avevano un “tanbour” sempre appeso nella bottega). Lì oltre a fare barba e capelli si poteva anche suonare! 

Nella cultura dell’epoca la famiglia di Ashti riteneva questa passione come un passatempo, non era possibile considerarlo un mestiere! Per questo motivo il papà non ha mai ceduto nel comprare un tanbour tutto per loro! Ad ogni modo, la passione e la scaltrezza del fratello è stata più forte delle convinzioni del papà e così continuarono ad allenarsi così, chiedendolo ogni volta in prestito.

Ashti inizia a seguire suo fratello musicista con la voce fino a che, un giorno, il fratello va via da Afrin e cambia vita. La famiglia decide di mandarlo a studiare all’estero. Ashti rimane “solo” con la sua voce, e dov’è finita la musica? Dov’è finito quel suono meraviglioso che lo accompagnava? Era andato via con suo fratello.

È in quel momento che ad Ashti scatta una molla in testa e capisce che quel suono gli manca profondamente e che doveva assolutamente farlo tornare. 

Allora riesce ad avere un tanbour e, memore degli insegnamenti del fratello, inizia a suonare da autodidatta finché lo strumento non diventerà altro che un prolungamento del suo braccio e del suo cuore.

Arriva il momento anche per Ashti di lasciare Afrin e approda in Italia. È qui ormai da 16 anni e ha trovato la sua personale dimensione a Lodi.

Con tanta forza, sacrifici e determinazione si è fatto conoscere e, mentre per vivere lavorava come idraulico, ha iniziato parallelamente a suonare da solo per strada, nei locali, nelle feste e ovunque potesse portare il suo messaggio musicale e farsi conoscere.

Nascono in Italia tante collaborazioni: la prima con DOMO EMIGRANTES e ora il famoso trio ABDO BUDA MARCONI con il quale sta ultimando l’uscita del loro secondo album.

Tutte collaborazioni con lo scopo di miscelare culture e suoni dal sapore mediorientale. Per amore delle sue origini ha un sogno: creare un progetto musicale con musicisti provenienti dai quattro paesi (Siria, Iran, Iraq e Turchia) dove sono radicate le radici della sua storia. 

Ashti è solito vestire con gli abiti tradizionali curdi in scena. Scelta che oltretutto, dà modo allo spettatore di calarsi ulteriormente nel mondo del musicista e nelle visioni magiche che naturalmente è in grado di creare per pubblico mentre suona. Propone brani scritti e arrangiati da lui, ma anche cover e brani tradizionali che appartengono alla sua storia, alla sua infanzia, alla sua famiglia, ai suoi ricordi e speranze.

Suona tanti strumenti, tanti dei quali inventati da lui

Ha la capacità di trovare un suono interessante in ogni oggetto! È una passione che lo conduce sempre verso la sperimentazione e la profonda ricerca del suono. 

Per esempio, con una semplice scatolina di colori della sua bambina e del grano dentro, ha creato una simpatica percussione “casalinga”; oppure usa i rubinetti del bagno per creare altri suoni… e tanto altro! Oggetti quotidiani semplici che diventano musica e che spesso sono parte dello spettacolo e oggetto di divertimento degli spettatori che vengono coinvolti a suonarli liberamente in scena con Ashti. 

Il pubblico dai piccoli ai più grandi viene coinvolto e tutto diventa una grande festa, una grande condivisione nella quale gli spettatori diventano parte attiva dello spettacolo.

Ashti ascolta tantissima musica, anche persiana, la quale ha un repertorio musicale e culturale vastissimo e alcuni musicisti storici persiani sono fonte di grande ispirazione per lui. Recentemente, per esempio, nelle sue collaborazioni è entrata anche una bravissima cantante e musicista curdo-iraniana del Khorasan: Yalda Abbassi.

Nel podcast dedicato a lui potrete ascoltare alcuni brani suonati e cantati live. Vi consiglio all’ascolto di chiudere gli occhi e lasciarvi trasportare nel viaggio.

Mentre con il video, che alla fine abbiamo deciso di pubblicare anche se non era previsto, potrete coglierne un ulteriore intensità data dall’esibizione. Anche se è stato un semplice podcast, Ashti è riuscito a creare una bellissima magia grazie alla sua passione, professionalità e semplicità di animo. Infatti il dolce e amaro suono del Tanbour e la soave e profonda voce di Ashti Abdo incantano il pubblico e fanno sognare. Un mix letale capace di catapultare lo spettatore fra la natura e i monti Zagros o in una festa con balli in puro stile curdo. È capace di far sentire quella gioia e quella forte nostalgia che non ci appartiene ma che all’ascolto riusciamo a sentire anche un po’ nostra.

Alla fine veniamo tutti dalle stesse radici e Ashti con la musica ce lo sa insegnare molto bene senza utilizzare tante parole.

Nei prossimi mesi Ashti porterà avanti ancora tanti progetti, date di tournée in Italia ed è possibile seguirlo sui social network: Instagram, Facebook, YouTube .

Sui suoi social potrete deliziarvi di alcuni estratti dei suoi lavori, delle cover, degli spettacoli e progetti.

Ora vi lascio al video e al podcast dell’incontro.

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