L’amore

Da piccolo, il suo passatempo preferito consisteva nel tagliare la coda alle lucertole che trovava in giardino per poi fermarsi a guardare come quella coda si contorcesse.
Quando si fece più grande tagliò la coda al suo gatto e a quello dei vicini e una volta, lontano dagli occhi dei suoi familiari, con arco e freccia mirò agli occhi del suo micio. I passeri, le tortore e i colombi non erano al sicuro nelle sue mani.
Durante l’adolescenza il suo gioco preferito era il lancio dei coltelli ed era anche molto abile. In giovinezza, una volta, mise la punta del coltello sotto lo sterno della sorella dicendo: “Affondo?”. La sorella dallo scintillio nei suoi occhi capì che lo avrebbe fatto. Un’altra volta ancora prese il piccone da un angolo del cortile e si avvicinò al padre che si era addormentato lì vicino, glielo puntò contro e se in quel momento non avesse visto l’ombra della madre dietro alla finestra, è probabile che glielo avrebbe piantato in testa.
La mattina del suo matrimonio, in cucina, abbracciò da dietro la sua futura moglie. Per prima cosa le baciò la testa, poi le tolse il coltello di mano e le prese il collo. Ridendo e scherzando disse: “Taglio amore mio?” La donna rise e l’uomo le avvicinò il coltello alla gola dicendo:

“Ti amo così tanto che sarei pronto a tagliarti la gola e a bere un bicchiere di quel delizioso sangue!”

La donna rispose: “Che schifo!”
L’uomo affondò il coltello nella pelle della donna che si mise a urlare mentre il futuro sposo spingeva l’arma con maggiore energia nella sua gola. Quella si dimenò e l’uomo le piantò ancora una volta il coltello nel collo fino a che la donna non cadde sul pavimento.
L’uomo si fermò a guardare la giugulare tagliata della sua novella sposa.

Dalla raccolta di racconti brevi ‘Bāzi-e arus va dāmād’, Belqeis Soleimāni.
Traduzione di Federica Ponzo

Ascolta la lettura in persiano di Farnaz Golparvar:

Ascolta la lettura in italiano di Melissa Fedi:

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