Intervista alla traduttrice Faezeh Razavi

Negah ha deciso di dedicare il mese di maggio alla traduzione. Per questo motivo oggi ospitiamo l’intervista alla traduttrice Faezeh Razavi da Kerman. Abbiamo già avuto il piacere di pubblicare una sua traduzione tratta da “Voi non siete estranei” dello scrittore Houshang Moradi Kermani, ma oggi, vogliamo entrare con lei più nel dettaglio della sua professione. Buona lettura!

Buonasera Faezeh, e grazie per aver accettato questa intervista. Raccontaci in breve della tua esperienza come traduttrice dal persiano all’italiano.

Mi chiamo Faezeh Razavi, traduco dal persiano all’italiano e mi sono laureata in lingua italiana all’Università di Tehran.

Traduco libri e storie persiane in italiano da circa dieci anni, e la maggior parte delle opere e dei libri che ho scelto da tradurre sono opere di autori del mio luogo di nascita, della regione di Kerman.  Per esempio, alcuni racconti del libro Le storie di Majid o estratti dal libro La palma, entrambi di Houshang Moradi Kermani, o estratti dal libro Da Pariz a Parigi di Bastani Parizi e altre storie. Da diversi mesi, sto traducendo il libro Voi non siete estranei di Houshang Moradi Kermani, si tratta di un romanzo auto-biografico.

In qualità di traduttrice ricopri un ruolo importante nella diffusione della cultura, come mai hai scelto di tradurre Houshang Moradi Kermani?

Sì, hai assolutamente ragione, e un traduttore deve essere pienamente consapevole del fatto che ricopre un ruolo molto importante nella diffusione della cultura di una regione o di un paese.

Le parole che vengono messe sulla carta da un traduttore sono come attori che interpretano la cultura di una nazione, restano impresse nella mente del pubblico quindi dobbiamo stare molto attenti a usarle in modo corretto.

Questo libro è una biografia di Houshang Moradi Kermani che ci racconta tutti gli eventi e gli avvenimenti che accadono nella sua vita. Gli eventi a cui lo scrittore ha assistito direttamente sono la fonte di molte delle sue idee ed è grazie a questi che è riuscito a raggiungere fama mondiale ed a e vincere vari premi.

 Mentre leggiamo gli interessanti ricordi e le storie di un bambino che vive ai margini del deserto, veniamo a conoscenza del modo di vivere della gente, dei costumi, delle celebrazioni e delle varie cerimonie che sono molto interessanti e nuove per noi e rappresentano le gioie, i dolori e le condizioni di vita della gente in un piccolo villaggio in quel periodo. Questi argomenti, come anche la bellezza letteraria del libro unico di Houshang Moradi Kermani, Voi non siete estranei, sono stati i motivi della mia scelta.

Lo scrittore aveva una grande sensibilità nel raccontare le difficoltà quotidiane della vita nei villaggi iraniani, in questo libro invece, che scrittore troviamo?

In Iran sono famosi i racconti del suo Le storie di Majid, un libro tradotto in più di dodici lingue e trasformato anche in una famosa serie televisiva negli anni ’80.

Moradi Kermani riporta in questo libro tutte le vicende della sua infanzia nel villaggio di Sirch e poi in Kermanegli, sperimenta molte difficoltà e il poterle riportare nelle sue storie è per lui molto importante. Gli eventi che talvolta racconta sono estranei e incomprensibili per uno che vive in una città moderna.

Houshang Moradi Kermani ha avuto difficoltà inimmaginabili nella vita: non ha mai visto la madre e non ha assaporato l’amore paterno. La sua vita difficile suscita empatia nel lettore. Questa biografia è piena di gioie e dolori, minacce e opportunità, successi e fallimenti. Si tratta di una biografia molto interessante e vedrete, chiunque la leggerà non potrà lasciarla facilmente.

Qual è l’importanza che ricopre questo libro nella cultura persiana? E pensi che in Italia possa avere lo stesso impatto?

Tra le componenti più importanti della cultura di qualsiasi paese ci sono i suoi autori. Intanto, gli scrittori che scrivono storie vere o biografie sono più efficaci nel formare la cultura, trasmettono lo stato culturale della società alle generazioni future con una prosa fluente. Hanno attraversato i confini per far conoscere la cultura di ogni comunità. Il signor Moradi Kermani nel suo libro descrive la vita dura e faticosa in uno dei villaggi dell’Iran di 70 anni fa e, per quanto ne so, nessuno ha mai descritto questo tipo di vita con questo tono, è molto importante nella cultura iraniana.

I suoi scritti sono le storie che mostrano la cultura originale del popolo iraniano, specialmente di quello del deserto. C’è un certo realismo nelle sue opere, ma ha un suo stile di narrazione, cioè una scrittura semplice, arricchita da chiarezza e intimità. E così, come il titolo del libro che sto traducendo, non considera nessuno come un estraneo, è intimo con tutti.

Secondo Moradi Kermani, le storie che rappresentano la cultura del popolo iraniano sono più attraenti e originali di altre storie iraniane che sono scritte in altri stili letterari come lo stile postmoderno. Inoltre, secondo lui nello scrivere un libro, la cultura popolare dovrebbe essere considerata, solo in questo modo si riesce a penetrare nel cuore della gente e lui ci è riuscito.

Egli esprime la realtà della società sotto forma di storie e a volte lo fa con umorismo per rendere tutto più interessante per il lettore.

Le opere di Houshang Moradi Kermani sono molto importanti nella cultura persiana per la loro base sociale e morale-educativa. Infatti, egli considera suo dovere preservare la lingua e la letteratura iraniana originale e crede che debbano essere tramandate. Come ad esempio l’atmosfera iraniana originale, i costumi del passato, i proverbi e le parole colloquiali che sono state dimenticate con la modernizzazione della società.

Nel 1992, è selezionato come scrittore dell’anno dai giudici del premio internazionale Hans Christian Andersen per il suo profondo e ampio impatto sulla letteratura mondiale per bambini. Pertanto, possiamo dire che le sue opere hanno un grande impatto sulla letteratura, non solo in Iran, ma in tutto il mondo, infatti è uno degli scrittori iraniani più famosi all’estero.

Per quanto riguarda l’Italia, credo che la cultura e lo stile di vita italiani siano più vicini all’Iran rispetto ad altri paesi europei. Quando vediamo l’accoglienza che hanno le opere iraniane in Italia, ce ne rendiamo conto, come è stato per la traduzione del libro L’anfora. A dimostrazione del reciproco interesse, Moradi Kermani stesso, si dichiara un amante del cinema neorealista italiano, tra cui Ladri di biciclette di Vittorio De Sica.

Molto interessante il suo realismo ne L’anfora. Ti viene in mente uno scrittore, o una scrittrice italiana che possa essere comparato ad Houshang Moradi Kermani?

È un po’ difficile paragonare un autore di un paese con un altro. Gianni Rodari e Moradi Kermani hanno entrambi lavorato nel campo della letteratura per bambini ed entrambi hanno vinto il premio Hans Christian Andersen, possiamo quindi considerarli simili. Lui, come Houshang Moradi Kermani, amava scrivere per bambini e adolescenti.

Questa domanda mi ha ricordato il suo nome perché era un acuto osservatore di fatti e un abile narratore di essi. Secondo lui, le storie, le canzoni e i racconti per bambini dovevano raccontare piccoli e grandi fatti quotidiani, presentati però in abiti di fantasia.

Rodari come Moradi Kermani riesce a parlare di tutte le persone, delle loro vite e dei loro problemi, e riesce a parlare di tutte le cose che ci circondano ogni giorno facendoci riflettere.

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